Eccoci di nuovo alle prese con il signor Pignon, questa volta protagonista in “un film educatorio” (e capirete il perché verso metà film).
Più o meno si narra la storia di un contabile che è stato lasciato dalla moglie, ignorato dal figlio e per giunta vicinissimo al licenziamento e che non trova di meglio che tentare la via del suicidio. Un inizio molto drastico.
Verrà salvato da un nuovo vicino di casa, mai domo, fantasioso, imperterrito ed intrigante che lo aiuterà a riacquistare fiducia in sé stesso.
Il seguito è un continuo gioco con i pensieri discriminatori e le conseguenze tremende che da essi derivano.
Le premesse sono buone ma via via la pellicola si consuma nel susseguirsi di fattucci, anche se solo all'apparenza non molto importanti.
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