Come ho già detto, frère Leandro
m'aveva dato appuntamento alle 17.
Avevo delle aspettative “romane”
(vi spiegherò più avanti) ma non volevo coltivarle.
All'incontro non sono solo.
Un'ora di chiacchiere leggere e
divertenti condite da tè e dolcetti. Sono sicuro che avremmo
continuato ancora per diverso tempo se una ragazza del gruppo non
avesse detto di aver un impegno.
Ecco allora che lo sguardo di
Leandro si fa serio e annuncia di volerci invitare al meeting di
Istanbul che si terrà nei giorni successivi a quello di Roma di fine
anno (ecco le aspettative romane...)
È a numero chiuso e si
comincia a parlare dei costi del volo. Sembra circa 100€ se si
prenota a settembre (tra un mese quindi...)
Un attimo dopo i saluti e dopo mie
valutazioni, chiedo agli invitati un pensiero sull'offerta. Raduniamo
così i nostri indirizzi e-mail con la promessa di informarci sui
voli e di tenerci in contatto.
Ceniamo e cominciamo a salutare tutte
le persone che abbiamo conosciuto in questi giorni.
È insieme un momento triste e felice:
triste perché ci si lascia ma felice perché ci si è conosciuti e
ci si può rivedere.
Preghiera. È l'ultima serale e per
giunta è la preghiera della luce del sabato. Rinuncio così a
lavarmi i denti (evento straordinario) per essere addirittura in
anticipo nell'aiutare le persone nel lavoretto del silenzio.
Che
pieno! Che bello!! Le candele sono luce, luce nonviolenta.
Ora piove di brutto ma voglio andare a
divertirmi all'Oyak.
Che dire? Un Oyak attivissimo grazie
anche alla clemenza dei go to bed (purtroppo insultati da degli
incoscienti) che ci hanno fatto far festa fin quasi alla mezzanotte.
Poi si va in chiesa e ci sto fino all'1 e mezza, quando mi dirigo
verso la tenda. Prima di ciò, Emma chiedeva dei fazzoletti di carta
che io ovviamente non avevo ma percorrendo la strada verso il sonno
incontro il mitico don: una vera Provvidenza.
Quando arriverò alla mia tenda, vi
troverò un piccolo mondo: Gianmartino, Annalisa, Davide e Francesca.
Mi basta prendere la torcia ed il
portalenti, per ora.
Quando ritornerò verso le 3 e mezza
saranno ancora tutti lì e chiederò allora un sacco a pelo per poter
dormire da qualche parte ma Gianmartino...
Kabong!
È stata una bella nottata. Bellissimo
concludere così quest'esperienza.
Il risveglio avviene prima delle 7. Non
sembra neanche d'aver dormito.
Preparo la tenda, mi faccio una doccia
e termino di smontarla.
Prendiamo la colazione e carichiamo i
bagagli sull'autobus.
Messa e poi via!
Non mi voglio fermare troppo sui
saluti. Voglio proiettare il mio cuore ad impegnarsi nel ritorno con
questo spirito.
Infatti, così facendo, quando abbiam
bucato il serbatoio del carburante e siamo stati fermi per delle ore,
non l'ho nemmeno considerato un intoppo ma parte del viaggio.
Lo spirito cambia la percezione degli
avvenimenti e di conseguenza le emozioni. Ti cambia la vita!
Ho registrato poi un'immagine
commovente che spero di non dimenticare mai: giù dal pullman, in
mezzo alla strada con i bagagli addosso, alzo lo sguardo e vedo
Gianmartino, le sorelle Ubaldi, Francesca ed anche Davide corrermi
incontro e stringerci in un abbraccio indelebile.
Così bello e ameno che nemmeno ho
notato come corresse male Davide!
Ringrazio infine i Mattanza per la
gentilezza e la simpatia nel comunicare ai miei le strade da prendere
ed infine accompagnarmi a destinazione.
Sono cose che segnano!