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Qui vorrei far conoscere in completa autonomia i miei pensieri, i miei desideri, le mie idee, le mie esperienze, le mie riflessioni, i miei momenti, le mie storie, i miei sentimenti, i miei disagi, le mie opinioni, le mie proteste le mie considerazioni. Vorrei pure condividere notizie ed informazioni.

Il blog è uno strumento che permette ai lettori di scrivere commenti esprimendo collettivamente libere opinioni esponendo così i problemi e, entrando in collaborazione, dar voce alle soluzioni.

Accanto a ciò che si racconta ha un'importanza vitale come lo si racconta, quindi esigo “l'indipendenza per poter approvare ciò che c'è di buono e criticare ciò che c'è di male”


martedì 27 ottobre 2015

Amartya Sen - quinta parte

Nel riorientamento della sua ricerca, Amartya ha beneficiato molto dalle discussioni con sua moglie Eva Colorni, con la quale ha vissuto dal 1973 in poi. Gli standard critici della moglie erano estremamente esigenti ma ha anche voluto incoraggiarlo a lavorare su questioni pratiche. Il background personale della moglie coinvolgeva una raffinata combinazione di teoria e pratica. 
Suo padre, Eugenio Colorni, era un ebreo italiano, fu un filosofo accademico ed eroe della Resistenza italiana che fu ucciso dai fascisti a Roma, poco prima dell'arrivo degli americani.
La madre di Eva, Ursula Hirschman, berlinese ebraica, era una scrittrice e sorella del grande economista dello sviluppo Albert Hirschman.
Il patrigno di Eva, Altiero Spinelli, fu un uomo di Stato e primo motore nell'unione dell'Europa. È stato il fondatore del “movimento federalista europeo” ed ha scritto il suo “Manifesto” nel 1941, dal carcere. Ha ufficialmente stabilito il nuovo movimento a Milano, nel 1943, in compagnia di Eugenio Colorni.
Eva aveva studiato legge, filosofia ed economia a Pavia e a Delhi. Aveva tenuto conferenze presso la City of London Polytechnic (ora London Guildhall University). Era profondamente umana, con una grande passione per la giustizia sociale. Era anche ferocemente razionale e non prendeva nessuna teoria come scontata, sottoponendone ciascuna a motivazione e controllo. 
Ha esercitato una grande influenza, spesso senza un adeguato successo, sulle norme e conclusioni che Amartya ha tentato di realizzare nel suo lavoro. 
Eva appoggiava molto il suo tentativo di utilizzare un quadro allargato della teoria della scelta sociale in una serie di problemi applicativi: per valutare la povertà, per valutare la disuguaglianza, per chiarire la natura di deprivazione relativa, per sviluppare misure di distribuzione aggiustata del reddito nazionale, per chiarire la penalizzazione della disoccupazione, per analizzare violazioni delle libertà personali e dei diritti fondamentali, per caratterizzare le disparità di genere e lo svantaggio relativo delle donne. I risultati sono stati in gran parte pubblicati in riviste negli anni 1970 e all'inizio degli anni 1980 ma riuniti in due raccolte di articoli: Choice, Welfare and Measurement del 1982 e Resources, Values and Development del 1984.

Il lavoro sulla disuguaglianza di genere era inizialmente limitato ad analizzare i dati statistici disponibili sul differenziale uomo-donna in India, infatti Amartya aveva un documento comune con Jocelyn Kynch su “Le donne indiane: Benessere e sopravvivenza” del 1982. A poco a poco si trasferì a confronti internazionali con Commodities and Capabilities del 1985 ed anche a qualche teoria generale con “Conflitto di genere e cooperativa” del 1990.

La teoria ritraeva sia l'analisi empirica di statistiche pubblicate in tutto il mondo sia i dati che Amartya aveva appena raccolto in India nella primavera del 1983, in collaborazione con Sunil Sengupta, confrontando bimbi e bimbe dalla nascita fino all'età di 5 anni. Concretamente hanno pesato e studiato ogni bambino di due villaggi abbastanza grandi in West Bengal. Amartya ha sviluppato una certa esperienza nella pesatura dei bambini mentre protestano e si sentiva molto orgoglioso della sua realizzazione quando un giorno la sua assistente di ricerca gli ha telefonato con una richiesta di prendersi una consegna dal suo lavoro per pesare un bambino “che morde ogni mano alla portata dei suoi denti” !
Amartya ha sviluppato una certa vanità nell'essere in grado di raccogliere la sfida alla “mordace fine” della ricerca sulla scelta sociale.


Dalla metà degli anni 1970, Amartya ha anche iniziato a lavorare sulla causa e sulla prevenzione delle carestie. Questo fu inizialmente fatto per il Programma mondiale per l'occupazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro, per il quale è stato scritto il suo libro nel 1981. Louis Emmerij ha condotto il programma ed ha avuto molto interesse personale nel lavoro che Amartya stava cercando di fare sulle carestie. Amartya ha cercato di vedere le carestie come grandi problemi “economici” concentrandosi su come le persone possono comprare cibo o comunque ottenere il diritto ad esso, piuttosto che vederle in termini di immagine grossolanamente indifferenziata di approvvigionamento alimentare globale per l'economia nel suo complesso. Il lavoro si è svolto dalla metà degli anni 1980 sotto il patronato del World Institute of Development Economics Research (WIDER) di Hensilki, diretto fantasiosamente da Lal Jayawardena, un vecchio amico di Amartya che, come osservato in precedenza, era stato un suo contemporaneo a Cambridge negli anni 1950. 
Siddiq Osmani, ex studente di Amartya, ha abilmente condotto il programma sulla fame e privazione al WIDER. 
Amartya ha anche lavorato a stretto contatto con Martha Nussbaum sul lato culturale del programma, durante il periodo 1987-1989.

mercoledì 14 ottobre 2015

Istanbul 2013 – Pilgrimage of Trust – prima parte

Andiamo a Roma Tiburtina e da lì prendiamo un treno per Bologna.
A casa di Francesca (che ringrazio per l'ospitalità) cominciamo a sistemare le valigie, facciamo una spesuccia, ceniamo e conosciamo il suo coinquilino Andrea. 
Usciamo per le vie del centro di Bologna, beviamo una birretta e poi torniamo a casa. Sembra una riedizione della serata precedente
Poi siamo crollati.

Mi sveglio alle sette e mezza, circa.
Ho dei flash di questa notte: due ragazzi che attraversano la sala, Davide che interrompe la russata per dire “ciao” in polacco ed un'altra frase poco comprensibile…

Dopo essermi lavato pesiamo le valigie. Poi si pranza. 
Tenete presente che non sono nemmeno le 11!

Andiamo a piedi alla stazione ferroviaria e poi prendiamo la navetta per l'aeroporto.
Raccomando l'attenzione a non mettere contenitori di liquidi superiori a 100 ml nel bagaglio a mano!
Ho dovuto lasciare l'acqua, la crema, il doccia-schiuma…

Eccellente viaggio in aereo.
All'aeroporto cambio 50 euro in lire turche. In quel momento il cambio era a 2,26 (oggi, mentre scrivo, il cambio è a 3,37).

Prendiamo un pullman Havatas che ci porterà a Taksim Square, la piazza centrale di Istanbul, la piazza centrale della città simbolo del contatto possibile tra Asia ed Europa.

Dopo due ore di pullman, eccoci alla piazza ed eccoci a chiedere informazioni verso la Armenian Catholic church of St John Chrysostom (Anaçeşme sokak, No. 4, Taksim) in cui siamo attesi. Ci era stato detto di arrivare giovedì 3 e di essere in Taksim prima delle 17 per la celebrazione dei Vespri nella chiesa greco-ortodossa della Santissima Trinità in Piazza Taksim, invece…

Dopo un'ora di camminate dovute ad indicazioni contrastanti, prendiamo in mano la situazione telefonicamente. A Davide viene indicato di tornare a Piazza Taksim e poi frère Richard ci verrà a prendere.

Alcune famiglie delle diverse Chiese presenti ad Istanbul offriranno ospitalità a noi giovani pellegrini.
Io e Frà saremo ospitati da Pierre-Olivier Ladoux: un volontario che abita al di là del mare, a Kadiköy. Prendiamo quindi la nave ed eccoci a casa. 
Ho come l'impressione che domattina ci perderemo… 
Grande, accoglienza, comunque!

Fra gli appunti trovo:
-una cartolina per Ricky e Camilla
-un tipico ed utile souvenir Lara, neo mamma
Man mano che troverò altri appunti, aggiornerò il post.

Siamo accomodati davvero bene!

Speriamo però che il primo contatto con il cibo turco sia stato solo uno sbaglio perché altrimenti siamo messi male!
Speriamo anche che i trasporti funzionino non a corrente alternata! A corrente continua, insomma! Come ci spiegava il professor Culetto…

In sostanza qual è il problema in questo caso?
Il tempo non è buono, il mare non è calmo ed in questa situazione le navi non partono. Stamattina la nave ci è necessaria per arrivare al luogo dell'appuntamento. In mancanza di questa, bisogna dirottarsi sui pullman a pagamento esclusi dalla Akbil- Istanbul-card. 
Mentre siamo in coda per questi pullman, una nave si decide a partire. 

Non riusciamo comunque ad arrivare al tempo stabilito delle 9:30 a Saint Sophia (Ayasofya).

Apperò che bell'approccio!
In ritardo ieri sera, in ritardo stamattina…

Aspettiamo fuori dalla Basilica i gruppo di Taizé, poi ci presentiamo e cominciamo il tour in bus verso il Greek Orthodox monastery of Balikli in Zeytinburnu (Meryem Ana Rum Manastiri), dove si trova la tomba del Patriarca Atenagora.

Che pranzo!

È da Natale che non mangiavo così tanto e bene! Eccezion fatta per Capodanno…

Per colpa anche del molto cibo, molti s'addormenteranno durante il discorso pomeridiano di Mgr Gennadios.

Altro bus, altri regali: il frère canterino mi propone di fare leggere un italiano alla prossima preghiera. Lo farà, bene, Francesca, dopo una cena (definita “cocktail”) buona ma in un ambiente troppo sfarzoso ed inopportuno, presso l'Armenian Orthodox Church of The Holy Trinity of Balik Pazar (Beyoğlu Üç Horan Ermeni Kilisesi).

lunedì 15 giugno 2015

Gandhi – Antiche come le montagne – I pensieri del Mahatma sulla verità, la nonviolenza, la pace – terza parte



  • Attività sociale:
 “La mia mente fu sempre più occupata dal problema di come si potesse migliorare questo stato di cose”
“Ogni volta che possiamo distinguere tra bene e male, dobbiamo scegliere il primo e rifiutare l’altro”
“Quando rifiuto di fare una cosa che ripugna alla mia coscienza, uso la forza dell’anima”
“Se mi si dice che il mio sogno non potrà mai attuarsi, risponderò che <è possibile> e proseguirò per la mia strada”
“Mi sono dedicato al giornalismo non per amore del giornalismo, ma semplicemente per appoggiare quella che ho creduto essere la mia missione nella vita”


  • Politica:


“La mia devozione alla verità mi ha spinto alla politica”
“Socialismo è una bella parola e, per quanto ne so, nel socialismo tutti i membri della società sono uguali – nessuno in basso, nessuno in alto. Nel corpo dell’individuo la testa non è superiore perché è la sommità del corpo, né le piante dei piedi sono inferiori perché toccano terra. Come le membra del corpo dell’individuo sono uguali, così sono uguali i membri della società. Questo è il socialismo. In esso il principe e il contadino, il ricco e il povero, il datore di lavoro e il salariato sono tutti sullo stesso piano … Questo socialismo è puro come il cristallo. Sono quindi necessari mezzi puri come il cristallo per raggiungerlo. Mezzi impuri si risolvono in un fine impuro. Perciò non si otterrà l’eguaglianza del principe e del contadino tagliando la testa al principe, né il procedimento di tagliar teste potrà equiparare il datore di lavoro al salariato”
“La mia passione per gli oppressi mi ha coinvolto nella politica”
“Lo Stato dovrebbe preoccuparsi del benessere temporale, dell’igiene, delle comunicazioni, delle relazioni con l’estero, della circolazione monetaria e così via, ma non della vostra o mia religione. Questo è affare personale di ciascuno”
“Alcuni amici mi hanno detto che la verità e la non-violenza non trovano posto nella politica e negli affari di questo mondo. Non sono d’accordo”
“Per me il potere politico non è un fine, ma uno dei mezzi per permettere al popolo di migliorare le sue condizioni in ogni settore della vita … Se la vita nazionale diventa così perfetta da governarsi da sé, non occorre più nessuna rappresentanza. Si ha allora uno stato di illuminata anarchia. In un tale stato ciascuno è governante di sé stesso e si governa in modo da non molestare mai il vicino. Perciò, nello stato ideale non vi è potere politico perché non vi è Stato”

“Non si può dividere l’attività sociale, economica, politica e puramente religiosa in comparti stagni”
“La verità è che il potere risiede nel popolo ed è affidato momentaneamente a coloro che esso sceglie come suoi rappresentanti”
 
  •  Verità:

“La verità è come un grande albero, che più lo si coltiva, più dà frutti”
“Non vi è altro Dio all’infuori della verità”
“Non si può, per esempio, essere menzogneri, crudeli, incontinenti, e pretendere di avere Dio al proprio fianco”
“Un errore non diventa verità perché se ne moltiplica la diffusione, né la verità diventa errore perché nessuno la vede”
“Un bene permanente non può mai essere il risultato della menzogna e della violenza”
“La verità deve essere detta, per quanto dura o impopolare essa possa apparire al momento”
Max Müller: “La verità ha bisogno di essere ripetuta finché vi sono ancora uomini che non vi credono”
 
  •  Missione:

“L’uomo non raggiunge mai la sua destinazione, se persiste a deviare dalla retta via”
“Ogni passo verso l’alto mi fa sentire più forte e pronto per il successivo”
“Se si vuol fare qualche cosa di veramente importante, non basta soltanto la ragione, ma bisogna anche toccare il cuore”

“La <resistenza positiva> è una spada universale; può usarsi in ogni caso; benedice colui che la usa e colui contro il quale viene usata. Senza spargere una goccia di sangue ottiene risultati di vasta portata. Non arrugginisce mai e non può essere rubata”
“Il possesso di armi sottintende un elemento di paura, se non di viltà”
“La vita è un anelito. La sua missione è tendere alla perfezione, che è realizzazione di sé. Non bisogna abbassare l’ideale a causa delle nostre debolezze e imperfezioni”
“Il mio obiettivo è l’amicizia con il mondo intiero, e io posso conciliare il massimo amore con la più severa opposizione all’ingiustizia”

venerdì 12 giugno 2015

La non certo brillante storia del pesante volo di Alitalia – terza parte



Il 1° settembre 2008 la nuova Compagnia Aerea Italiana guidata da Roberto Colaninno, con 18 azionisti e grazie alla regia dell’amministratore delegato di Intesa-Sanpaolo Corrado Passera, recapita al commissario Fantozzi un’offerta per l’acquisizione delle attività di Alitalia. 
I circa 7mila esuberi e i debiti resteranno in capo ad Alitalia, cioè al Tesoro, cioè ai cittadini. 
Il prezzo ritenuto giusto da entrambe le parti sarebbe attorno ai 450 milioni di euro.

Lunga trattativa.
Governo, Fantozzi, Colaninno e Bonanni (CISL) avevano considerato la questione “contratti” di facile soluzione ma i contratti per consentire alla CAI di volare con profitto devono realizzare una diminuzione di costi del 30% ed un pari aumento di produttività.
Piloti, assistenti di volo e dipendenti non ci stanno.

Berlusconi chiama Colaninno, Sacconi (Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali) chiama i sindacati, Matteoli (Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti) chiama i piloti, Passera chiama tutti ma i piloti confermano che a quelle condizioni è inutile continuare.

I fornitori di carburante (tra cui l’ENI: compagnia di bandiera petrolifera!) comunicano che non daranno più forniture a credito. L’intera flotta, così, cesserà di volare fra una settimana o poco più. 
La tensione è alle stelle.

Il Sole 24 Ore e la banca dati della Thomson Financial hanno controllato il valore patrimoniale di Alitalia e l’11 settembre 2008 scrivono che un’azione di Alitalia in Borsa valeva circa 10€ nel 2001 e solo 1,57€ nel 2006. 
Durante i governi Berlusconi I e II, insomma, il patrimonio della compagnia di volo ha perso più dell’80% del suo valore patrimoniale. 
Il capitale della compagnia è quasi azzerato.
Le cifre non sono opinioni e non hanno bisogno di commenti.

Il 18 settembre, nonostante l’assenso di CISL, UGL e UIL, c’è il rifiuto della CGIL e dei sindacati di politi ed assistenti di volo a controfirmare il contratto proposto; l’assemblea CAI ritira l’offerta di acquisto ed allora il 29 settembre i sindacati confederali accettano l’intesa permettendo l’entrata del CAI nella gestione della società dal primo novembre 2008.
Il 28 ottobre l’assemblea degli azionisti approva la trasformazione della società da S.r.l. a S.p.A. con la ricapitalizzazione da 1,1 miliardi di euro, ne elegge il consiglio di amministrazione ed adotta il nuovo statuto.
Resta il no delle cinque single autonome Anpac, Anpav, Avia, Sdl e UP che rappresentano la maggior parte degli assistenti di volo e dei piloti-
“Anpac, Unione Piloti, Sdl e Anpav confermano il giudizio negativo sul metodo del confronto odierno e sui contenuti dei documenti proposti per la firma”


Le sigle autonome non hanno firmato anche per le “gravi esclusioni sociali che sono state avanzate dall’azienda nel documento, come quella delle donne in maternità e di coloro che assistono persone disabili”

Il 12 dicembre il CAI sottoscrive il contratto di acquisto delle attività di Alitalia al prezzo di 1,052 miliardi di euro, versandone 100 milioni.
Ricordate l’offerta di Air France-KLM di 1,7 miliardi di euro solo 9 mesi prima?

Anche qui c’è poco da commentare: i fatti parlano da soli.

Il presidente Roberto Colaninno: “Il nome Alitalia verrà ufficialmente utilizzato a partire dal 12 gennaio”
L’amministratore delegato Rocco Sabelli prospetta un ritorno al pareggio operativo in 2 anni ed un fatturato di 4,8 miliardi di euro come obiettivo, investimenti pari a 4,2 miliardi e capitalizzazione iniziale di almeno 1 miliardo. La flotta a disposizione sarà di 148 aerei per arrivare ad avere 670 voli giornalieri, 4700 frequenze settimanali, 70 destinazioni (23 nazionali, 34 internazionali e 13 intercontinentali).

Fino al 12 gennaio 2009, Alitalia ha avuto 29 incidenti ed inconvenienti. Dieci di questi hanno causato circa 600 vittime: 14 il 27 gennaio 1951 a Civitavecchia, 26 il 18 dicembre 1954 all’aeroporto di Idlewild (l’attuale JFK), 24 il 23 novembre 1956 a dieci minuti dal decolli dallo scalo Parigi-Orly, 21 il 22 dicembre 1956 sul monte Giner in Trentino, 2 il 21 dicembre 1959 all’aeroporto di Roma-Ciampino, 32 il 26 febbraio 1960 poco dopo il decollo da Shannon (Irlanda), 5 l’8 marzo 1962 contro il monte Velino in Abbruzzo, 94 il 7 luglio 1962 vicino a Bombay (India), 45 il 28 marzo 1964 sul monte Somma in Campania, 13 il 2 agosto 1968 vicino a Milano, 17 il 16 aprile 1972 ad Amaseno nel lazio, 115 il 5 maggio 1972 contro il monte Longa in Sicilia, 27 il 30 ottobre 1972 vicino a Corato in Puglia, 107 il 23 dicembre 1978 all’aeroporto di Palermo-Punta Raisi, 31 il 14 settembre 1979 sui monti Nieddu in Sardegna, 37 il 15 ottobre 1987 a Conca di Crezzo in Lombardia, 46 il 14 novembre 1990 vicino a Zurigo.

lunedì 18 maggio 2015

C’è strada per un turismo più attento all’ambiente ad alla sostenibilità?



Un recente studio realizzato dall’associazione Touring Club Italia e dall’istituto di ricerca SWG dice che il 48% degli italiani, tra i 35 e i 54 anni, preferisce viaggiare in maniera più sostenibile ed attenta verso la natura.
Quale sarebbe questa maniera?

Vieni a scoprirlo martedì 19 maggio presso il salone dell’ex asilo di San Giovanni di Polaveno, dalle 20:30!

Un metodo è piuttosto “antico” e consiste nelle nostre due gambe, oppure nelle quattro “gambe” dei cavalli oppure nelle due ruote della bicicletta! 
Tutti metodi “slow” (lenti) e senza impatto ambientale.

Pare che anche i tour operator siano sempre più disposti ad offrire pacchetti “green” in cui il turista si trovi a contatto con la natura.
Proviamo a immaginare quanti turisti nordici, tedeschi e olandesi in primis, sarebbero disposti a caricare le loro biciclette per godere del nostro clima, visitare le nostre bellezze artistiche e paesaggistiche, magari assaporando le nostre eccellenze enogastronomiche.
Per evitare che i turisti riescano a venire qui per vedere zone stupende coperte da capannoni vuoti, una costa ultra-cementificata, rifiuti ovunque e luoghi incredibili come Pompei che cadono letteralmente a pezzi; numerosi territori vengono valorizzati attraverso percorsi pedonali, ciclabili e “ippovie” immersi in paesaggi incontaminati. 


In Toscana è ora possibile il progetto “Terre di Siena a Cavallo”

In Umbria “Il Sentiero a cavallo” rende possibile percorrere anche a cavallo il Sentiero di Francesco, nel tratto che corre tra le belle colline di Gubbio e Assisi, sullo stesso tracciato accessibile in mountain bike.

In Basilicata è possibile avventurarsi in mountain bike lungo il tour nella valle del Bradano, dai Sassi di Matera fino alla costa.

“Corona Verde”, un progetto della Regione Piemonte, coinvolge ben 93 comuni ed intende realizzare un’infrastruttura verde rappresentata dal patrimonio naturale dei parchi metropolitani, dei fiumi e delle aree rurali per riqualificarne il territorio e migliorarne la qualità di vita. Gli obiettivi sono: la tutela ambientale e la riqualificazione delle componenti eco sistemiche di pregio; il rafforzamento della funzione di corridoio ecologico dei corsi d’acqua e dei canali; il potenziamento della fruizione in un sistema integrato che sia in grado di connettere le risorse naturalistiche e i sistemi storico-culturali; il potenziamento ed il ridisegno dei bordi urbani per salvaguardare le aree aperte e contrastare il consumo di suolo; l’affidamento all’agricoltura periurbana di un ruolo centrale nella gestione e nel mantenimento del sistema degli spazi aperti e dei paesaggi rurali tradizionali. 

È stata organizzata una Festa del cavallo nella Valle di Cogne per riscoprire l’animale ed il paesaggio alpino allo stesso tempo.

Ad Ostuni è stato avviato un sistema di gestione ambientale certificato ISO 14001 e, nel Parco Regionale delle Dune Costiere e nell'area naturale di Torre Pozzella, sono stati razionalizzati degli accessi al mare, realizzando un sistema integrato bus+bici ed allestendo aree di sosta e parcheggi distanti dalla linea di costa; realizzato un Albergabici a servizio del cicloturismo dotato di 20 posti letto, ciclofficina e parcheggio di scambio.


È un cambio di rotta?
Se lo è, è dettato dalla crisi economica?
Secondo una ricerca condotta dall’associazione Agriturist e da Confagricoltura, sarebbe una scelta mirata all’ambientalismo ed alla riscoperta delle risorse locali perché, per esempio, gli spostamenti a cavallo rappresentano comunque un costo aggiuntivo e i prodotti da agricoltura biologica sono ricercati volutamente.

Con la ricerca “Il valore delle 2 ruote” il Parlamento europeo ha calcolato per il cicloturismo un giro d’affari che si aggira intorno ai 44 miliardi di euro all’anno.

La rete ciclabile del Trentino, con oltre 400 chilometri di piste ed un costo di realizzazione al metro che va da 20 euro a 400 euro, produce ogni anno 100 milioni di euro di indotto!

Per l’Italia la rete Bicitalia potrebbe generare un fatturato cicloturistico  pari a 3,2 miliardi di euro l’anno!


Ecco l’elenco degli itinerari della rete Bicitalia:
-          Ciclopista del Sole (dal Brennero a Santa Teresa di Gallura) – L’Italia in bicicletta dal Brennero alle isole, sulla greenway nazionale
-          Ciclovia del Po (dalla sorgente al delta) – Paesaggi di pianura, lungo le sponde del grande fiume
-          Ciclovia Francigena (da Como a Brindisi) – Francigena e varianti storiche, fino a Roma e oltre
-          Le Ciclovie dei Fiumi del Triveneto (percorsi lungo il corso dei fiumi Adige, Brenta, Livenza, Sile, Piave, Tagliamento e Isonzo) – Tra ferrovie dismesse e corsi d’acqua, il Nordest modello Asburgo
-          Ciclovia Romea (da Tarvisio a Roma) – Verso la capitale sulle strade dimenticate dell’impero
-          Ciclovia Adriatica – Da Trieste a Santa Maria di Leuca, con lo sguardo sempre sul mare
-          Ciclovia Romagna Versilia (da Rimini a Viareggio) – Da un ombrellone all’altro, attraverso i silenzi d’Appennino
-          Ciclovia Conero Argentario – Tra due promontori, passando per il cuore verde d’Italia
-          Ciclovia Salaria (dalla capitale a San Benedetto del Tronto) – Da Roma all’Adriatico sulle tracce della consolare romana
-          Ciclovia dei Borboni (da Bari a Napoli) – Un lento viaggio nel tempo tra le civiltà del Mezzogiorno
-          Ciclovia degli Appennini (dal Colle di Cadibona a Reggio Calabria) – Una lunga danza a saliscendi sulla dorsale d’Italia
-          Ciclovia Pedemontana Alpina (da Trieste a Savona) – Tra laghi e colline, affacciati sulla balconata del Nord
-          Ciclovia dei Tratturi (da Vasto a Gaeta) – Traversata Est-Ovest sulle antiche rotte della transumanza
-          Ciclovia dei Tre Mari (da Otranto a Sapri) – Approdi del Mediterraneo in rete, un modello per l’Europa
-          Ciclovia Svizzera Mare (da Locarno a Ventimiglia) – Traversata a Nord-Ovest, dal cantone alla riviera
-          Ciclovia Tirrenica (da Verona alla capitale) – Alla conquista di Roma oltre le terre degli Etruschi
-          Ciclovia dell’Adda (dallo Stelvio a Cremona) – Paesaggi manzoniani e il genio di Leonardo attraverso la Lombardia d’acqua
-          Fano Grosseto – Sulle strade dove il paesaggio è diventato arte