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giovedì 19 gennaio 2012

Due piccioni con una fava?

Parliamo un po’ d’agricoltura e delle difficoltà che si accrescono in questo campo.
 Non mi riferisco alle stime che dicono che ogni anno le terre coltivabili diminuiscano di un millimetro e che ci voglia una decina d’anni per far tornare quel pezzetto coltivabile, mi riferisco ad un rischio che avevo già analizzato col nostro compaesano agricoltore: i pannelli fotovoltaici installati su terreni fertili.
L’elettricità è necessaria e i pannelli fotovoltaici ci permettono di sfruttare l’energia solare per poterla ricavare. È corretto però posizionarli sui campi rubando così terreno che sarebbe possibile destinare all’agricoltura?
Già all’epoca Andrea mi disse che i pannelli vanno benissimo ma non in questa posizione e, essendo d'accordo con lui, ho voluto approfondire l’argomento. Se ci fosse un’alternativa? Se si potesse destinare un terreno ad entrambe le opere?
Ebbene sì: parliamo di “agrovoltaico”.
Imprenditori italiani hanno pensato di conciliare queste due utilità mettendo i citati pannelli fotovoltaici a 5 metri dal livello del suolo, evitando così di ombreggiare troppo lo spazio agricolo al di sotto. I pannelli sarebbero sostenuti da pali distanti circa 12 metri, dotati di tecnologia di comunicazione wireless (senza fili) e sarebbero provvisti di inseguitori solari che consentono ai pannelli di poter ruotare per inseguire appunto la luce solare rendendo massima la resa. Addirittura in caso di maltempo vengono a trovarsi perpendicolarmente al terreno!
A Mantova è stato realizzato il primo impianto, con 8000 pannelli e 750 inseguitori solari su 15 ettari che producono 2,15 MW circa. Con altri due progetti simili (un altro a Mantova e uno a Piacenza) questo sistema andrebbe a ricavare circa 10 MW su 55 ettari.

 REM, una holding con sede a Coccaglio, ha progettato, realizzato e già richiesto il brevetto internazionale.

Sorgono le prime domande che cerco di riassumer qui:
-    Una sfilza di pannelli sui campi non sarà uno spettacolo estetico, saremmo disposti ad accettarlo in cambio di una minore spesa in bolletta?
-    I prodotti agricoli nati al di sotto dei pannelli garantiranno la stessa qualità nutritiva?
-    Il campo elettromagnetico che si verrà a creare interferirà con le colture?

Nel frattempo ho contattato la ditta, stay tuned e vi darò nuove preziose informazioni!


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