Il 30 dicembre mi sveglio tranquillamente alle 8 di mattina.
Faccio un po’ di ginnastica prima di colazione e prima di
accordarmi con gli amici croati per l’incontro di stasera: al Ponte Mazzini
alle 20/20:30
Vado con Francesca alla messa nella Chiesa di Santa Francesca
Romana. Il cancello però è chiuso. Eppure in internet Francesca aveva visto che
alle 10:30 ci sarebbe stata la messa!
Suono un campanello vicino ed esce un
guatemalteco che ci apre il cancello.
Dopo esserci conosciuti, ci mostra la
cripta della Francesca Romana e chiede di farci carico delle letture: per
Francesca la prima, per me la seconda. Se lo sa Alda, non so quanto la scampo
ancora...
Mi chiedo insistentemente il perché di ste Basiliche così
alte, maestose e lunghe quando all'interno ci saran 20 persone, in un clima
freddo, non solo materialmente.
Mi mancano i canti e le strimpellate
sangiovannesi!
Pranziamo con melanzane alla parmigiana dopo dei cannelloni
con ricotta e spinaci.
Nel pomeriggio visitiamo il Pantheon e la basilica di Santa
Maria sopra Minerva. Passo il resto del pomeriggio con Alessandra, Annalisa e
Gianmartino.
Workshop nella basilica Santa Maria degli Angeli e dei
Martiri dal titolo “Qual è il motore per uno sviluppo duraturo? Dall'economia
classica alle esigenze di durata”
Relatori saranno l'urbanista Maurizio e l'economista
bresciano, nonché mio prof, Enrico Minelli.
Comincia l'urbanista citando alcuni dati della Banca
Mondiale.
Il 52% della popolazione vive in aree urbane, con un aumento
del 50% dal 2008.
Nel 2015 saranno molte di più le città che avranno superato i
10mila abitanti.
Ammontano ad 1 miliardo le persone che vivono nelle
baraccopoli (o bidonville, insediamenti informali insomma)
La percentuale di possesso personale di cellulari è del 125%
La percentuale di popolazione africana che ha accesso ad
acqua potabile è del 43%
In 40 anni la biodiversità è diminuita del 30%
Sono 1000 le specie animali che si perdono ogni anno.
Ogni 7 minuti scompare un acro di foresta pluviale.
Il peso energetico dato dai carburanti è del 10%
L'impronta ecologica degli Stati ricchi pesa 5 volte più
rispetto a quella dei Paesi poveri.
Si parla anche del Club di Roma che nel 1972 pubblicò il
Rapporto Meadows sui limiti dello sviluppo (The
Limits to Growth)
Quasi mai si cancella una infrastruttura dopo averla creata,
aldilà del suo indirizzo.
Si parla si sprawl urbano, cioè della diffusione caotica di
una città.
Si parla d'integrare l'azione pubblica col mercato.
Ora tocca all'economista che definisce l'economia come la
scienza della scarsità.
Si parla dell'uso eccessivo delle risorse naturali e di una
economia delle idee speranzosamente
diverse dalle cose materiali.
La crescita economica è cominciata con la rivoluzione
industriale ed è data dal capitale, dal prodotto e dal risparmio degli
individui.
La crescita economica non tiene conto dei vincoli ambientali
e delle idee che spostano i rendimenti decrescenti.
L'economia delle idee si sviluppa tramite contatti che si
moltiplicano.
La sedia o un martello sono oggetti che costano e che se li
usa una persona non può usarli un'altra persona nello stesso tempo.
Un'idea invece possiamo utilizzarla contemporaneamente in più
persone.
Nell'economia tradizionale degli oggetti, quando ci sono più
persone ci sono meno oggetti da consumare.
Nell'economia delle idee, quando ci sono più persone c'è più
circolazione e moltiplicazione di idee.
L'economia produttiva è data dal capitale e dal lavoro.
Per raddoppiar la produzione bisogna avere il doppio del
capitale ed il doppio del lavoro.
L'economia delle idee è data dal capitale e dal lavoro.
Per raddoppiar le idee bisogna raddoppiare il lavoro ma non
serve il doppio del capitale.
Stiamo andando verso il disastro naturale.
Se distruggiamo l'ambiente dobbiamo ripararlo e così il gross domestic product (GDP), o
prodotto interno lordo (PIL), cresce ma non è un buon metodo.
L'Adjusted Net
Saving (ANS) è un indice della Banca Mondiale che misura il
capitale fisico, di idee e del consumo di risorse naturali.
La Repubblica del Botswana cresce bene ed ha un reddito
pro-capite più alto sia di India che di Cina, ha risorse naturali e non le
distrugge in modo stupido.
All'epoca, secondo quest'indicatore, l'Arabia Saudita era il
peggior Paese, gli USA andavano male e l'Europa non era messa male.
Il problema europeo è la crescita non eccessiva.
Come aumentare la crescita sostenibilmente?
Per esempio con idee per ridurre il consumo come l'energia
solare, il vento e gli investimenti nel risparmio energetico. Finanziariamente
però è problematico per il basso ritorno dell'investimento (3%) e per il suo
lungo termine. Per risolvere servirebbe un'azione pubblica e in Europa c'è la
Banca europea per gli investimenti (BEI)
A questo punto i relatori ci fanno delle domande (che riporto
qui sotto) e noi dobbiamo formare dei gruppi e cercar di rispondere.
1-La prima domanda riguarda l'effetto dell'individualismo
sull'uso dei beni comuni.
2-La seconda domanda chiede di formulare un'idea per
aumentare la qualità ambientale nel luogo dove viviamo.
3-La terza domanda riguarda il legame tra la solidarietà
umana e la salvezza del Creato.
Ecco le risposte:
1-Non avendo le stesse politiche mondiali, qualcuno rispetta
l'ambiente mentre altri no. Le divisioni europee non aiutano la visione comune.
Ci manca il sentir come proprie anche le cose che non possediamo ma comunque
usiamo. Un'accezione positiva di individualismo esiste se intendiamo come
sentir nostra e curar bene una cosa che non è nostra.
2-Altri gruppi a questa domanda hanno risposto criticando
l'idea brevettata perché non è libera e servono soldi per condividerla.
L'esempio fatto riguarda la musica ed affermano che le idee sono buone ma non
il sistema di condividerle.
Noi abbiamo immaginato di avere una sola lavatrice
che vada sempre invece di avere più lavatrici che vadano a tratti.
Abbiamo
immaginato di incoraggiare il business locale.
Abbiamo immaginato di scegliere
bene dove investire i nostri soldi, dirigendoli verso fini etici.
Abbiamo
immaginato di vedere dove vanno a finire i rifiuti non riciclati.
Abbiamo
immaginato di riciclare i materiali minerali dei cellulari, vista anche la
grande quantità usata.
Abbiamo immaginato di limitare il tempo della doccia.
Possiamo far qualcosa di più che immaginare o siamo così pigri nel voler
cambiare i nostri comportamenti?
Dicendo queste cose, il professor Minelli s'è vantato di
avermi avuto come studente e quindi s'è capito che fossi pure io di Brescia.
Ciò ha sollevato una domanda di un veneziano: “Cosa ne pensi dell'inceneritore?”
Ho risposto che spero in un futuro in cui una domanda su
Brescia sia: “Come avete fatto a far così bene?”
È tardi. Dobbiam chiudere il workshop e saltare così,
purtroppo o per fortuna, la discussione in merito alla terza domanda.
Saluto il
prof Minelli e mi dirigo per la preghiera verso la Basilica di San Paolo fuori
le Mura.
È immensa.
Nel solito casino post-preghiera si incontrano amici, si
allarga così il gruppo, si vorrebbe far qualcosa tutti insieme ma ci si rende
conto dei vari vincoli che ognuno di noi ha e che specialmente riguardano
l'orario e la distanza. Sono infatti le 21 passate e, come ricorderete, i
croati mi avevan dato appuntamento al ponte Mazzini ma dovranno essere a casa
per le 22....quindi diciamo “no” a tutto e ce ne torniamo a casa.
Ho voglia di dormire presto ed è quello che farò.
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