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martedì 30 settembre 2014

Roma 2012-2013 - 35° incontro europeo organizzato dalla comunità di Taizé - terza parte



Il 30 dicembre mi sveglio tranquillamente alle 8 di mattina.
Faccio un po’ di ginnastica prima di colazione e prima di accordarmi con gli amici croati per l’incontro di stasera: al Ponte Mazzini alle 20/20:30
Vado con Francesca alla messa nella Chiesa di Santa Francesca Romana. Il cancello però è chiuso. Eppure in internet Francesca aveva visto che alle 10:30 ci sarebbe stata la messa! 
Suono un campanello vicino ed esce un guatemalteco che ci apre il cancello. 

Dopo esserci conosciuti, ci mostra la cripta della Francesca Romana e chiede di farci carico delle letture: per Francesca la prima, per me la seconda. Se lo sa Alda, non so quanto la scampo ancora...

Mi chiedo insistentemente il perché di ste Basiliche così alte, maestose e lunghe quando all'interno ci saran 20 persone, in un clima freddo, non solo materialmente. 
Mi mancano i canti e le strimpellate sangiovannesi!

Pranziamo con melanzane alla parmigiana dopo dei cannelloni con ricotta e spinaci.

Nel pomeriggio visitiamo il Pantheon e la basilica di Santa Maria sopra Minerva. Passo il resto del pomeriggio con Alessandra, Annalisa e Gianmartino.

Workshop nella basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri dal titolo “Qual è il motore per uno sviluppo duraturo? Dall'economia classica alle esigenze di durata”

Relatori saranno l'urbanista Maurizio e l'economista bresciano, nonché mio prof, Enrico Minelli.

Comincia l'urbanista citando alcuni dati della Banca Mondiale.
Il 52% della popolazione vive in aree urbane, con un aumento del 50% dal 2008.
Nel 2015 saranno molte di più le città che avranno superato i 10mila abitanti.
Ammontano ad 1 miliardo le persone che vivono nelle baraccopoli (o bidonville, insediamenti informali insomma)
La percentuale di possesso personale di cellulari è del 125%
La percentuale di popolazione africana che ha accesso ad acqua potabile è del 43%
In 40 anni la biodiversità è diminuita del 30%
Sono 1000 le specie animali che si perdono ogni anno.
Ogni 7 minuti scompare un acro di foresta pluviale.
Il peso energetico dato dai carburanti è del 10%
L'impronta ecologica degli Stati ricchi pesa 5 volte più rispetto a quella dei Paesi poveri.

Si parla anche del Club di Roma che nel 1972 pubblicò il Rapporto Meadows sui limiti dello sviluppo (The Limits to Growth)
Quasi mai si cancella una infrastruttura dopo averla creata, aldilà del suo indirizzo.
Si parla si sprawl urbano, cioè della diffusione caotica di una città.
Si parla d'integrare l'azione pubblica col mercato.

Ora tocca all'economista che definisce l'economia come la scienza della scarsità.

Si parla dell'uso eccessivo delle risorse naturali e di una economia delle idee speranzosamente  diverse dalle cose materiali.

La crescita economica è cominciata con la rivoluzione industriale ed è data dal capitale, dal prodotto e dal risparmio degli individui.
La crescita economica non tiene conto dei vincoli ambientali e delle idee che spostano i rendimenti decrescenti.

L'economia delle idee si sviluppa tramite contatti che si moltiplicano.
La sedia o un martello sono oggetti che costano e che se li usa una persona non può usarli un'altra persona nello stesso tempo.
Un'idea invece possiamo utilizzarla contemporaneamente in più persone.
Nell'economia tradizionale degli oggetti, quando ci sono più persone ci sono meno oggetti da consumare.
Nell'economia delle idee, quando ci sono più persone c'è più circolazione e moltiplicazione di idee.

L'economia produttiva è data dal capitale e dal lavoro.
Per raddoppiar la produzione bisogna avere il doppio del capitale ed il doppio del lavoro.
L'economia delle idee è data dal capitale e dal lavoro.
Per raddoppiar le idee bisogna raddoppiare il lavoro ma non serve il doppio del capitale.
Stiamo andando verso il disastro naturale.

Se distruggiamo l'ambiente dobbiamo ripararlo e così il gross domestic product (GDP), o prodotto interno lordo (PIL), cresce ma non è un buon metodo.

L'Adjusted Net Saving (ANS) è un indice della Banca Mondiale che misura il capitale fisico, di idee e del consumo di risorse naturali.
La Repubblica del Botswana cresce bene ed ha un reddito pro-capite più alto sia di India che di Cina, ha risorse naturali e non le distrugge in modo stupido.
All'epoca, secondo quest'indicatore, l'Arabia Saudita era il peggior Paese, gli USA andavano male e l'Europa non era messa male.

Il problema europeo è la crescita non eccessiva.
Come aumentare la crescita sostenibilmente?
Per esempio con idee per ridurre il consumo come l'energia solare, il vento e gli investimenti nel risparmio energetico. Finanziariamente però è problematico per il basso ritorno dell'investimento (3%) e per il suo lungo termine. Per risolvere servirebbe un'azione pubblica e in Europa c'è la Banca europea per gli investimenti (BEI)

A questo punto i relatori ci fanno delle domande (che riporto qui sotto) e noi dobbiamo formare dei gruppi e cercar di rispondere.
1-La prima domanda riguarda l'effetto dell'individualismo sull'uso dei beni comuni.
2-La seconda domanda chiede di formulare un'idea per aumentare la qualità ambientale nel luogo dove viviamo.
3-La terza domanda riguarda il legame tra la solidarietà umana e la salvezza del Creato.

Ecco le risposte:

1-Non avendo le stesse politiche mondiali, qualcuno rispetta l'ambiente mentre altri no. Le divisioni europee non aiutano la visione comune. Ci manca il sentir come proprie anche le cose che non possediamo ma comunque usiamo. Un'accezione positiva di individualismo esiste se intendiamo come sentir nostra e curar bene una cosa che non è nostra.

2-Altri gruppi a questa domanda hanno risposto criticando l'idea brevettata perché non è libera e servono soldi per condividerla. L'esempio fatto riguarda la musica ed affermano che le idee sono buone ma non il sistema di condividerle. 
Noi abbiamo immaginato di avere una sola lavatrice che vada sempre invece di avere più lavatrici che vadano a tratti. 
Abbiamo immaginato di incoraggiare il business locale. 
Abbiamo immaginato di scegliere bene dove investire i nostri soldi, dirigendoli verso fini etici. 
Abbiamo immaginato di vedere dove vanno a finire i rifiuti non riciclati. 
Abbiamo immaginato di riciclare i materiali minerali dei cellulari, vista anche la grande quantità usata. 
Abbiamo immaginato di limitare il tempo della doccia. 
Possiamo far qualcosa di più che immaginare o siamo così pigri nel voler cambiare i nostri comportamenti?

Dicendo queste cose, il professor Minelli s'è vantato di avermi avuto come studente e quindi s'è capito che fossi pure io di Brescia. Ciò ha sollevato una domanda di un veneziano: “Cosa ne pensi dell'inceneritore?”

Ho risposto che spero in un futuro in cui una domanda su Brescia sia: “Come avete fatto a far così bene?”

È tardi. Dobbiam chiudere il workshop e saltare così, purtroppo o per fortuna, la discussione in merito alla terza domanda. 
Saluto il prof Minelli e mi dirigo per la preghiera verso la Basilica di San Paolo fuori le Mura. 
È immensa.
Nel solito casino post-preghiera si incontrano amici, si allarga così il gruppo, si vorrebbe far qualcosa tutti insieme ma ci si rende conto dei vari vincoli che ognuno di noi ha e che specialmente riguardano l'orario e la distanza. Sono infatti le 21 passate e, come ricorderete, i croati mi avevan dato appuntamento al ponte Mazzini ma dovranno essere a casa per le 22....quindi diciamo “no” a tutto e ce ne torniamo a casa.

Ho voglia di dormire presto ed è quello che farò.

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