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mercoledì 17 settembre 2014

Microcredito ... ma non "solo"



Dal 22 al 26 settembre torna la Social Media Week e non potevo non parlarvi di quest’iniziativa.

Partiamo da Busto Garolfo (provincia di Milano), dove il Comune, la Banca di Credito Cooperativo e la Caritas parrocchiale hanno firmato un accordo per avviare un progetto sperimentale di microcredito con l’obiettivo di aiutare le famiglie in difficoltà attraverso l’erogazione di piccoli prestiti. Inoltre è stata anche lanciata una nuova carta sociale comunale ricaricabile, per l’erogazione di sussidi.

Per Roberto Scazzosi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, l’idea di base è quella “dell’aiutarsi a vicenda” ed aggiunge che “come realtà locale e come realtà di credito cooperativo abbiamo fatto della mutualità e dell’aiutarsi a crescere i nostri principi cardine. Sta infatti scritto nella nostra Carta dei Valori che <obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale e ‘fabbricare’ fiducia>; lungo questa linea ci siamo mossi facendo nostra l’iniziativa del Comune”

Quest’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Lavori in corso” (stabilito 3 anni fa sempre da Comune, Banca e Caritas) che cerca di creare occupazione tramite lavori socialmente utili. Angelo Pirazzini è stato il sindaco di Busto Garolfo durante il progetto e spiegò che: “Il microcredito vuole essere una risposta ai bisogni caratterizzati da straordinarietà, essenzialità e sostenibilità. Ovvero, esigenze temporanee e improvvise che riguardano bisogni primari (ad esempio il pagamento di spese mediche, spese dell’affitto, spese di utenze…) a patto che ci siano le condizioni per una restituzione del prestito. Si vuole stimolare l’autonomia, la responsabilità, le capacità di chi riceve il finanziamento, mettendolo nella condizione di realizzare il proprio progetto di vita”

Don Ambrogio Colombo, parroco di Busto Garolfo e presidente della Caritas in questione, parla “di educazione assistenziale” perché “viene posta una rete a sostegno delle nuove povertà nell’ottica di dare delle risposte ma anche di creare un volano di crescita. Il concetto dell’aiuto è propedeutico a quello dell’educazione e della crescita affinché chi oggi viene aiutato possa un domani aiutare altri”

Bravi milanesi! 
Noi bresciani? 
Non manchiamo all’appello!

La Caritas Diocesana di Brescia infatti, ben 6 anni fa, ha messo in pista una serie di iniziative chiamate “Mano fraterna”
Fra queste iniziative c’è il microcredito sociale che consiste nell’accompagnamento al credito responsabile e al recupero dell’autosufficienza economica per famiglie la cui situazione rischia di essere compromessa da fatti eccezionali, imprevisti, temporanei, proponendo finanziamenti agevolati fino a 3000 euro, rimborsabili in 36 mesi. 

Il microcredito non è quindi un contributo a fondo perduto e non è assimilabile perciò ai servizi di assistenza/beneficenza già presenti: è una forma di sostegno che viene offerta a persone che sono solitamente economicamente autosufficienti, motivate a superare con le proprie forze la situazione, che non hanno garanzie reali o personali da offrire ad istituti di credito, non compromesse da precedenti insolvenze…

Si rivolge quindi a persone diverse da quelle con cui si pensa che la Caritas sia abituata a relazionarsi.

“Dare credito alle relazioni, nella capillarità”
Prima si deve considerare la persona, poi il bisogno.

Facendo un’analisi dalla partenza dell’iniziativa ad oggi, abbiamo notato che la tipologia di spesa per la richiesta di microcredito sociale, è legata alla casa nella quasi metà dei casi, nel 12% all’automobile, nel 6% all’istruzione/formazione, nel 5% alla famiglia.

La difficoltà nel far fronte a certe spese, si accompagna ad una situazione lavorativa tendenzialmente stabile: il lavoro, infatti, è una delle condizioni per la concessione di un microcredito. Dal 2008 ad oggi, i dati lavorativi di queste persone avevano un’occupazione stabile tra il 77% ed il 94% dei casi, pensionati tra il 3% ed il 14% dei casi e lavoratori saltuari in meno del 10% dei casi.

Nel 2008, 41 persone hanno presentato domanda di microcredito e 40 sono state le persone che ne hanno beneficiato; nel 2009, 96 domande e 72 beneficiarie; nel 2010, 134 domande e 76 beneficiarie; nel 2011, 108 domande e 89 beneficiarie; nel 2012, 115 domande e 109 beneficiarie. Fino al dato record del 2013: 153 persone hanno presentato domanda di microcredito e 125 sono state le persone che ne hanno beneficiato.

I finanziamenti erogati sono stati, in euro, 98100 nel 2008, 196700 nel 2009, 193460 nel 2010, 230100 nel 2011, 283100 nel 1012, fino al dato record di 308800 nel 2013. 

L’esperienza di microcredito si va moltiplicando ed anche la nostra zona pastorale vi ha aderito.

Tutti gli interessati possono rivolgersi alle diverse sedi delle Caritas triumpline aderenti o direttamente contattare i sacerdoti delle parrocchie coinvolte.

Ogni richiesta viene vagliata dalla Caritas locale ed inserita in un progetto personalizzato con obiettivi ed impegni, ponendo attenzione all’aspetto formativo ed educativo. 
Sono stati seguiti dei corsi di formazione e sono state previste delle attività di monitoraggio ed accompagnamento del beneficiario del prestito da parte della Caritas che instaura, quindi, un rapporto di fiducia ed una relazione costante nel tempo.

Continuiamo a tendere una “mano fraterna” a chi si trova in difficoltà.

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