Vi ricordate i referendum del giugno 2011?
Con la vittoria, l’Autorità
dell’energia elettrica, del gas e del sistema idrico aveva eliminato il
principio della remunerazione del capitale. Il referendum abrogativo proponeva,
infatti, l’abrogazione parziale della norma che stabiliva la determinazione
della tariffa per l’erogazione dell’acqua, nella parte in cui prevedeva che
tale importo includeva anche la remunerazione del capitale investito dal
gestore.
L’autorità
aveva inoltre stabilito che il costo degli investimenti sarebbe stato
riconosciuto soltanto a opere ultimate e in funzione.
Bene!
Rimanevano fermi alcuni criteri come la sostenibilità economica della fornitura agli utenti domestici, la copertura integrale dei costi di esercizio e di investimento, la sostenibilità ambientale dell'uso della risorsa attraverso l'applicazione del principio "chi inquina paga", l'attenzione alla qualità del servizio tecnico e commerciale attraverso specifici indicatori.
Secondo il
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua è però stata sancita nei fatti la
negazione del Referendum: «L'Autorità ha varato una tariffa che nega, nello
specifico, il secondo referendum sulla remunerazione del capitale e lascia che
si possano fare profitti sull'acqua, cambiando semplicemente la denominazione
in "costo della risorsa finanziaria", ma non la sostanza: profitti
garantiti in bolletta. Il nuovo metodo tariffario, metterà a rischio gli
investimenti per la gestione del servizio idrico integrato più di quanto già
non accada attualmente. Ciò avverrà perché in un sistema che si basa sul
ricorso al mercato creditizio, se si allunga il periodo di ammortamento dei
cespiti si ha una conseguente riduzione delle aliquote annue con un impatto
negativo sui flussi di cassa, creando così un rischio elevato nel reperimento
delle risorse finanziarie. Ciò è particolarmente grave visto che il servizio
idrico integrato abbisogna di ingenti investimenti nei prossimi
anni. Vogliamo che il nuovo metodo tariffario venga ritirato e chiediamo
le dimissioni dei membri dell'Autorità. non ci fermeremo ad elemosinare
concessioni ma ci batteremo finché questo non avverrà e venga
ristabilita la volontà popolare».
Volete
sapere altri aspetti che nel nostro Paese non funzionano bene?
I componenti
della Commissione VIA (Valutazione Impatto Ambientale) negli scorsi anni
ricevevano il trattamento economico annuo lordo specificato nella tabella
sottostante.
Un totale complessivo
di più di 3 milioni di euro (3080610 €) annui lordi, oltre agli oneri di
missione (ivi inclusi quelli per ispezioni e sopralluoghi per la verifica di
ottemperanza alle prescrizioni VIA).
Al trattamento
economico ed agli altri oneri per l’attività istruttoria VIA-VAS, si fa fronte
ai sensi dell’articolo 2, commi 615, 616 e 617 della legge 24 dicembre 2007 n.
244, che definisce le modalità di riassegnazione del contributo dello 0,5 per
mille versato dal soggetto proponente il progetto.
Nel biennio 2010-2011
risulta una riassegnazione media annua, atta a coprire gli oneri di
funzionamento, di circa 4,5 milioni di euro, a fronte di un gettito di circa 10
milioni di euro, oltre risorse ordinarie disponibili pari a più di 2,5 milioni
di euro (2609274 €) per il 2010; a quasi 2 milioni di euro (1802239 €) per il
2011; quasi 1,5 milioni di euro (1480068 €) ne 2012.
Ecco invece i
versamenti 0,5 per mille per la VIA negli anni 2010, 2011 e 2012:
-somme introitate
all’entrata del bilancio dello Stato: quasi 10 milioni di euro (9764011 €) nel
2010; più di 11 milioni di euro (11143644,83 €) nel 2011; quasi 7 milioni di
euro (6804355,44 €) nel 2012
-somme riassegnate sul
pertinente capitolo di spesa: quasi 4,5 milioni di euro (4437827 €) nel 2010;
più di 5 milioni di euro (5064940 €) nel 2011; quasi 4,5 milioni di euro
(4347840 €) nel 2012
-risorse ordinarie: più
di 2,5 milioni di euro (2609274 €) nel 2010; quasi 2 milioni di euro (1802239
€) nel 2011; quasi 1,5 milioni di euro (1480068 €) nel 2012
-totale risorse
disponibili per istruttoria VIA-VAS: più di 7 milioni di euro (7047101 €) nel
2010; quasi 7 milioni di euro (6867179 €) nel 2011; quasi 6 milioni di euro (5854908
€) nel 2012
Il trattamento
economico della Commissione AIA è determinato sulla base del Decreto MATTM-MEF
del 5 marzo 2008 prevede che ai componenti della Commissione spettino il
60% della tariffa istruttoria versata per ogni singolo impianto.
Ecco i
versamenti AIA complessivi intervenuti a decorrere dall’esercizio 2010:
-somme introitate all’entrata
del bilancio dello Stato (tariffe): più di 500 mila euro (500475 €) nel 2010; più
di 350 mila euro (353010 €) nel 2011; quasi 800 mila euro (775779,31 €) nel
2012
-somme riassegnate sul
pertinente capitolo di spesa: quasi 300 mila euro (296380 €) nel 2010; quasi 300
mila euro (301460 €) nel 2011; quasi 600 mila euro (590143 €) nel 2012
Nelle more dell’adozione
del decreto, ai componenti della Commissione unificata è corrisposto un
trattamento forfettario pari al 70% del trattamento economico già spettante ai
componenti ordinari della Commissione tecnica di verifica dell’impatto
ambientali – VIA e VAS.
Nessun commento:
Posta un commento