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mercoledì 12 dicembre 2012

Buonanotte Lombardia



Il 12 marzo partecipai ad un incontro che titolava “Futuro della sinistra in Italia?”
Vi partecipai perché i relatori erano Giulio Cavalli, Pippo Civati e Gabriele Sola: tre consiglieri della regione Lombardia (rispettivamente Sinistra Ecologia Libertà, Partito Democratico e Italia Dei Valori). La Regione già allora (era solo marzo) non la vedevo ben amministrata ed ero interessato ad ascoltare questi componenti di una possibile alternativa.

Giulio Cavalli parlò di recupero di credibilità attraverso un modello alternativo per esempio indicando che l’obiettivo della sanità non dev’essere il profitto ma la guarigione. Parlò del finanziamento ai partiti, del referendum che non è stato rispettato e citò la “uguaglianza” che ci deve essere tra chi amministra e chi è amministrato. Parlò delle minacce anonime che riceve e quelle invece note nel lodigiano, arrabbiandosi quando vengono definiti “tutti uguali”. Ricordò infine le battaglie di Pio La Torre.

Pippo Civati disse che ci sarebbe parecchio da fare nel mercato d’ingresso del lavoro citando proposte di Tito Boeri e Pietro Garibaldi. Aggiunse che l’articolo 18 non sarebbe stato da toccare e che riguardo al progetto cambiato del TAV il PD è favorevole mentre lui è favorevole alle ferrovie ma scettico sul TAV, preferendo una maggior cura per il trasporto pubblico locale. Su mia specifica domanda su come ci si intenda organizzare in vista delle elezioni regionali (all’epoca mancavano anni, ora solo mesi) ha parlato di primarie e di unità di visione. Terminò parlando di Renzi, della FIOM e del rinnovamento.


Gabriele Sola parlando d’inquinamento ci ricordò che la classifica delle città più inquinate d’Europa vede Brescia al terzo posto, parlò poi del collocamento dell’IDV e di apertura al confronto.

Io, francamente, avrei voluto sentire temi regionali, magari riguardanti il rapporto su povertà ed esclusione sociale che ci dice che in Lombardia:
-dal 2008 al 2009 c’è stato un aumento vicino al 7% delle famiglie che non riescono a riscaldare la casa adeguatamente o non riescono a fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni!!
-nel corso del 2009 le 25 mense socio-assistenziali hanno erogato più di 1,5 milioni di pasti per una media di 4282 pasti al giorno

Altri elementi che aiutano a comporre il quadro della situazione:
-nella relazione della DIA la Lombardia risulta essere la seconda regione in Italia per numero di estorsioni, in aumento da 289 del 2010 a 336 (senza contare ovviamente i reati non denunciati) soprattutto ai danni di privati cittadini ma anche di commercianti ed imprenditori
-Sos Impresa stima che a Milano le vittime di usura mafiosa siano circa 5mila ma le denunce sono al massimo dieci all’anno mentre il governo Berlusconi ha ridotto il fondo antiracket da 12 a 2 milioni di euro!!

A fine ottobre, il colonnello Alfonso Di Vito, capo della Dia milanese, davanti alla Commissione antimafia europea in visita a Milano ha detto: “Non esiste un solo grande cantiere pubblico lombardo che non abbia problemi di criminalità”. 22 imprese son già state allontanate, imprese mafiose che, ricorrendo al lavoro in nero ed esportando i capitali all’estero, danneggiano le imprese e le persone oneste. L’europarlamentare Rita Borsellino: “Se prima la criminalità organizzata al Nord poteva essere considerata una presenza occasionale, oggi constatiamo quanto abbia permeato l’economia e una delle ragioni che han portato a questo livello di infiltrazione è la mancanza di tre strumenti: la legge sul falso in bilancio, sull’autoriciclaggio e la brevità delle prescrizioni”

Lombardia: sempre più imbrattata dal malaffare. I conti sono a posto? Anche quelli della ‘ndrangheta sono a posto! 
Questo fa parte dei quasi diciott’anni di Roberto Formigoni come governatore della Lombardia.
La fine sembrava già annunciata con l’inizio di questa legislatura che è avvenuta attraverso firme false per sostenere proprio la lista per Formigoni e continuata poi in “una sorta di Olimpiade della corruzione o comunque della malversazione e della cattiva politica” come precisa Giuseppe Civati.
Giorno fatidico è stato venerdì 26 ottobre quando il Consiglio regionale s’è riunito alle 7 con all’ordine del giorno le norme per le elezioni e precisamente l’abolizione del listino (per fortuna!), il fermo a 80 del numero di consiglieri regionali, il limite di due mandati consecutivi del Presidente (dopo addirittura quattro….era ora!) e il premio di maggioranza (purtroppo). Infine le dimissioni di 74 consiglieri.
Presidente e Giunta restano in carica sino alla proclamazione del nuovo eletto. Il Presidente dovrebbe convocare la Giunta per l’ordinaria amministrazione e per gli adempimenti urgenti, tra cui non dovrebbero quindi rientrare 189 delibere (in sole 48 ore) come il finanziamento di 2 milioni di € a Infrastrutture Lombarde (di cui Formigoni è presidente del Consiglio di sorveglianza), i 100mila € alla Ge.Fi. (società per azioni della Compagnia delle Opere attiva nei servizi della fieristica), i 48400 € al Matching (appuntamento di business) e via dicendo.

Formigoni ha spiegato che il suo candidato sarà Gabriele Albertini.
Il candidato della Lega Nord sarà Roberto Maroni.

Come riporre Fiducia in quelli che ci hanno trascinati in questa situazione?

Allora, per chiunque voglia una svolta nella Regione, tramite il Manifesto per la nuova Lombardia sono stati stabiliti dei principi per un patto civico e, in vista delle elezioni, sabato 15 dicembre si terranno delle primarie per scegliere il candidato presidente, non facendoselo imporre dall’alto. Seggi di riferimento (disponibili sul sito) aperti dalle 8 alle 20. Potranno votare i cittadini europei (dai 16 anni in su) residenti in Lombardia e gli extracomunitari con permesso di soggiorno. Servirà la tessera elettorale (o un documento d’identità) e 1 €.

I candidati sono:

-Alessandra Kustermann, 59 anni, milanese, direttrice alla clinica Mangiagalli di cui è la prima donna ad esser nominata primario ginecologico. Ha ricevuto la Medaglia d’oro dalla Provincia di Milano al soccorso nella violenza sessuale domestica, il Sigillo longobardo del Consiglio regionale della Lombardia e l’Ambrogino d’oro del comune di Milano

-Andrea di Stefano, 48 anni, giornalista (per Rainews 24, Repubblica, Fatto Quotidiano), direttore di Valori (mensile che si occupa di economia sociale, finanza etica e sostenibilità), presidente della Cooperativa editoriale Circom, membro della Commissione di Beneficenza della Fondazione Cariplo e del Comitato di Cervia Ambiente, ha costituito il primo osservatorio contro le ecomafie.

-Umberto Ambrosoli, 41 anni, milanese, cattolico, laureato in Giurisprudenza, avvocato penalista. È figlio di Giorgio, l’ “Eroe borghese” assassinato nel 1979, ed è stato nominato dalla Banca d’Italia in tre comitati di sorveglianza relativamente a società lombarde. È componente di organismi di vigilanza ed è nel consiglio d’amministrazione RCS; componente anche del Comitato antimafia istituito dal sindaco di Milano. Potrebbe davvero ben rappresentarci dalla Presidenza della Regione Lombardia.

Tre eccellenti candidati.
Personalmente, per le tematiche di cui si fa promotore, ho deciso di dare il mio appoggio ad Andrea di Stefano.
Sotto a chi tocca!!!

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