Il 12 marzo partecipai ad un incontro che titolava “Futuro
della sinistra in Italia?”
Vi partecipai perché i relatori erano Giulio Cavalli, Pippo
Civati e Gabriele Sola: tre consiglieri della regione Lombardia
(rispettivamente Sinistra Ecologia Libertà, Partito Democratico e Italia Dei
Valori). La Regione già allora (era solo marzo) non la vedevo ben amministrata ed
ero interessato ad ascoltare questi componenti di una possibile alternativa.
Giulio Cavalli parlò di recupero di credibilità attraverso
un modello alternativo per esempio indicando che l’obiettivo della sanità non dev’essere
il profitto ma la guarigione. Parlò del finanziamento ai partiti, del
referendum che non è stato rispettato e citò la “uguaglianza” che ci deve
essere tra chi amministra e chi è amministrato. Parlò delle minacce anonime che
riceve e quelle invece note nel lodigiano, arrabbiandosi quando vengono
definiti “tutti uguali”. Ricordò infine le battaglie di Pio La Torre.
Gabriele Sola parlando d’inquinamento ci ricordò che la
classifica delle città più inquinate d’Europa vede Brescia al terzo posto, parlò
poi del collocamento dell’IDV e di apertura al confronto.
Io, francamente, avrei voluto sentire temi regionali, magari
riguardanti il rapporto su povertà ed esclusione sociale che ci dice che in
Lombardia:
-dal 2008 al 2009 c’è stato un aumento vicino al 7% delle
famiglie che non riescono a riscaldare la casa adeguatamente o non riescono a
fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni!!
-nel corso del 2009 le 25 mense socio-assistenziali hanno
erogato più di 1,5 milioni di pasti per una media di 4282 pasti al giorno
Altri elementi che aiutano a comporre il quadro della
situazione:
-nella relazione della DIA la Lombardia risulta essere la
seconda regione in Italia per numero di estorsioni, in aumento da 289 del 2010
a 336 (senza contare ovviamente i reati non denunciati) soprattutto ai danni di
privati cittadini ma anche di commercianti ed imprenditori
-Sos Impresa stima che a Milano le vittime di usura mafiosa
siano circa 5mila ma le denunce sono al massimo dieci all’anno mentre il
governo Berlusconi ha ridotto il fondo antiracket da 12 a 2 milioni di euro!!
A fine ottobre, il colonnello Alfonso Di Vito, capo della
Dia milanese, davanti alla Commissione antimafia europea in visita a Milano ha
detto: “Non esiste un solo grande cantiere pubblico lombardo che non abbia
problemi di criminalità”. 22 imprese son già state allontanate, imprese mafiose
che, ricorrendo al lavoro in nero ed esportando i capitali all’estero,
danneggiano le imprese e le persone oneste. L’europarlamentare Rita Borsellino:
“Se prima la criminalità organizzata al Nord poteva essere considerata una
presenza occasionale, oggi constatiamo quanto abbia permeato l’economia e una
delle ragioni che han portato a questo livello di infiltrazione è la mancanza
di tre strumenti: la legge sul falso in bilancio, sull’autoriciclaggio e la
brevità delle prescrizioni”
Lombardia: sempre più imbrattata dal malaffare. I conti sono
a posto? Anche quelli della ‘ndrangheta sono a posto!
Questo fa parte dei quasi
diciott’anni di Roberto Formigoni come governatore della Lombardia.
La fine sembrava già annunciata con l’inizio di questa
legislatura che è avvenuta attraverso firme false per sostenere proprio la
lista per Formigoni e continuata poi in “una sorta di Olimpiade della
corruzione o comunque della malversazione e della cattiva politica” come
precisa Giuseppe Civati.
Giorno fatidico è stato venerdì 26 ottobre quando il
Consiglio regionale s’è riunito alle 7 con all’ordine del giorno le norme per
le elezioni e precisamente l’abolizione del listino (per fortuna!), il fermo a
80 del numero di consiglieri regionali, il limite di due mandati consecutivi
del Presidente (dopo addirittura quattro….era ora!) e il premio di maggioranza
(purtroppo). Infine le dimissioni di 74 consiglieri.
Presidente e Giunta restano in carica sino alla
proclamazione del nuovo eletto. Il Presidente dovrebbe convocare la Giunta per
l’ordinaria amministrazione e per gli adempimenti urgenti, tra cui non
dovrebbero quindi rientrare 189 delibere (in sole 48 ore) come il finanziamento
di 2 milioni di € a Infrastrutture Lombarde (di cui Formigoni è presidente del
Consiglio di sorveglianza), i 100mila € alla Ge.Fi. (società per azioni della
Compagnia delle Opere attiva nei servizi della fieristica), i 48400 € al
Matching (appuntamento di business) e via dicendo.
Formigoni ha spiegato che il suo candidato sarà Gabriele
Albertini.
Il candidato della Lega Nord sarà
Roberto Maroni.
Come riporre Fiducia in quelli che
ci hanno trascinati in questa situazione?
Allora, per chiunque voglia una
svolta nella Regione, tramite il Manifesto per la nuova Lombardia sono stati
stabiliti dei principi per un patto civico e, in vista delle elezioni, sabato
15 dicembre si terranno delle primarie per scegliere il candidato presidente,
non facendoselo imporre dall’alto. Seggi di riferimento (disponibili sul sito) aperti
dalle 8 alle 20. Potranno votare i cittadini europei (dai 16 anni in su)
residenti in Lombardia e gli extracomunitari con permesso di soggiorno. Servirà
la tessera elettorale (o un documento d’identità) e 1 €.
I candidati sono:
-Alessandra Kustermann, 59 anni,
milanese, direttrice alla clinica Mangiagalli di cui è la prima donna ad esser
nominata primario ginecologico. Ha ricevuto la Medaglia d’oro dalla Provincia
di Milano al soccorso nella violenza sessuale domestica, il Sigillo longobardo
del Consiglio regionale della Lombardia e l’Ambrogino d’oro del comune di
Milano
-Andrea di Stefano, 48 anni,
giornalista (per Rainews 24, Repubblica, Fatto Quotidiano), direttore di Valori
(mensile che si occupa di economia sociale, finanza etica e sostenibilità), presidente
della Cooperativa editoriale Circom, membro della Commissione di Beneficenza
della Fondazione Cariplo e del Comitato di Cervia Ambiente, ha costituito il
primo osservatorio contro le ecomafie.
-Umberto Ambrosoli, 41 anni,
milanese, cattolico, laureato in Giurisprudenza, avvocato penalista. È figlio
di Giorgio, l’ “Eroe borghese” assassinato nel 1979, ed è stato nominato dalla
Banca d’Italia in tre comitati di sorveglianza relativamente a società
lombarde. È componente di organismi di vigilanza ed è nel consiglio d’amministrazione
RCS; componente anche del Comitato antimafia istituito dal sindaco di Milano.
Potrebbe davvero ben rappresentarci dalla Presidenza della Regione Lombardia.
Tre eccellenti candidati.
Personalmente, per le tematiche di
cui si fa promotore, ho deciso di dare il mio appoggio ad Andrea di Stefano.
Sotto a chi tocca!!!
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