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mercoledì 30 maggio 2012

Una buona occasione


Nel dicembre 2010 l’Assemblea generale delle Nazioni unite proclamò il 2012 “International Year for Sustainable Energy for All” sottolineando l’importanza di investire nell’accesso raggiungibile per tutti alle tecnologie energetiche più pulite e la necessità di migliorare l’accesso a servizi energetici affidabili, economicamente e socialmente sostenibili nonché compatibili con le risorse ambientali.
Oggi 1,4 miliardi di persone non hanno ancora accesso all’energia elettrica mentre 3 miliardi utilizzano “biomassa tradizionale” e carbone come principale combustibile.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha messo l’energia pulita tra le priorità del suo mandato. I servizi energetici hanno un profondo effetto sulla produttività, sui servizi sanitari, sulla sicurezza alimentare, sull’educazione e sulla comunicazione.


L’ex presidente di Eurosolar, il tedesco Hermann Scheer, scrisse che: “L’acquisizione dei raggi solari e dell’energia eolica e la loro trasformazione diretta in energia elettrica all’interno di un impianto rappresenta una semplificazione tecnologica senza pari”.

Il Politecnico di Milano ha stimato in circa 1700 MW la capacità di produzione annuale dei nostri moduli fotovoltaici.
Inoltre è importantissimo sottolineare gli oltre 100mila posti di lavoro generati, oltretutto con un’età media inferiore ai 35 anni, secondo Confindustria, che afferma anche che il volume di affare è di 40 miliardi di euro (il 2,5% del PIL)

Il sociologo Aldo Bonomi è arrivato a definire la green economy come “il tentativo di superare la frattura fra sviluppo e natura”
L’Autorità per l’energia s’è però preoccupata del costo in bolletta di queste fonti rinnovabili e quindi l’associazione Legambiente ha controllato quanto incide per una famiglia che spende una media annua di 494 €.
C’è stato un aumento di 49 € per via del prezzo del petrolio e uno scatto di 20 € per le rinnovabili.
Più interessante è la composizione di quello che paghiamo: il 59,5% per le centrali a metano (per il gas un aumento del 40% rispetto al 2010), petrolio e carbone; il 14% per i servizi connessi alla distribuzione di rete; il 13,5% per le tasse; il 10% per gli impianti fotovoltaici, solari e biomasse; il 2% per raffinerie, inceneritori e acciaierie; l’1,2% lo paghiamo ancora per lo smantellamento delle centrali nucleari.

Legambiente, inoltre, si occupa annualmente di pubblicare uno studio sull’efficienza energetica dei comuni italiani denominato “Comuni rinnovabili” analizzando la copertura dei consumi elettrici da fonti rinnovabili.
Polaveno copre il 10,24% dei consumi; Brione il 16,84%; Gardone Val Trompia il 65,95%; Iseo l’8,05%; Monticelli Brusati il 62,82%; Ome il 31,86%; Sale Marasino il 17,15%; Sarezzo il 27,10%; Sulzano il 64,86%


L’Italia ha un rapporto tra metri quadrati di solare termico ed abitanti di 0,044; la Francia 0,032; l’Austria 0,549; la Germania 0,169; la Spagna 0,045; la Grecia 0,361; il Regno unito 0,009; la Danimarca 0,094 e l’Olanda 0,048.
Il rapporto tra KW da fotovoltaico e abitanti è 0,211 per l’Italia; 0,038 per la Francia; 0,012 per l’Austria; 0,302 per la Germania; 0,091 per la Spagna; 0,048 per la Grecia; 0,012 per il Regno unito; 0,001 per la Danimarca e 0,006 per l’Olanda.
I MW da eolico sono 6912 per l’Italia; 6684 per la Francia; 1084 per l’Austria; 29075 per la Germania; 21673 per la Spagna; 1626 per la Grecia; 6540 per il Regno unito; 3927 per la Danimarca e 2316 per l’Olanda.

La Lombardia risulta la regione italiana con più MW da idroelettrico, seguita da Trentino, Piemonte, Veneto ed Abruzzo.
La Puglia è la regione italiana con più MW da fotovoltaico, seguita da Lombardia, Emilia e Piemonte.
La Sicilia è la regione con più MW da eolico, seguita da Puglia e Campania.
La Toscana è praticamente l’unica regione ad ottenere MW da geotermia.

Detto ciò, occupiamoci del vero problema: le carenze infrastrutturali!
Cioè?
In parole povere, sistemati come siamo non siamo in grado di contenere e poi dispacciare tutta l’energia che produciamo. È un po’ come coltivare tanta verdura ma lasciarla marcire perché non si hanno i mezzi per distribuirla.
Terna è la società che gestisce la rete ed ha proposto di realizzare dei sistemi che accumulano l’energia in eccesso. Si attendono decisioni.

A presto!

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